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5 Modi in cui il Procurement Intelligente Promuove la Sostenibilità

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28/4/2025

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Il procurement non riguarda più solo prezzo e consegna: oggi si parla di scopo.

Con l’intensificarsi delle aspettative ESG, il procurement sta assumendo un nuovo ruolo: non solo gestire la spesa e il rischio, ma contribuire attivamente agli obiettivi di sostenibilità aziendale.

La convergenza tra tecnologia, regolamentazione e richieste degli stakeholder offre un’opportunità unica per trasformare il procurement in un motore di sostenibilità lungo tutta la catena del valore.

La sfida? Rispettare gli impegni ESG senza compromettere le operazioni o aumentare i costi.

La soluzione? Strumenti e strategie di procurement intelligenti che integrano la sostenibilità in ogni decisione d’acquisto.

Ecco cinque modi in cui il procurement smart sta già producendo risultati concreti in termini di sostenibilità per le organizzazioni più all’avanguardia.


1. Allineare la Spesa agli Obiettivi ESG

Il 99% delle aziende oggi ha obiettivi ESG formali e l’80% include già l’obbligo di collaborare con fornitori sostenibili certificati (Amazon Business, 2025).

Questo segna un cambiamento chiaro: l’ESG è ormai un KPI di procurement, non solo un requisito normativo.

Tuttavia, esiste un divario tra intenzione ed esecuzione. Gestire la conformità ESG attraverso migliaia di fornitori, aree geografiche e categorie è ancora un’impresa complessa—soprattutto senza supporto digitale.

Le piattaforme di procurement moderne semplificano il processo confrontando i dati dei fornitori con framework e certificazioni di sostenibilità (es. EcoVadis, ISO 14001, B-Corp). I team possono filtrare per tag ESG, individuare fornitori prequalificati e persino integrare punteggi di sostenibilità nei flussi di approvazione.

Risultato? Gli obiettivi ESG diventano operativi senza rallentare i cicli di acquisto o aumentare il carico amministrativo.

2. Guidare la Riduzione delle Emissioni Scope 3

Le emissioni Scope 3 (generate da fornitori, partner logistici e utenti finali dei prodotti) rappresentano spesso oltre il 70% dell’impronta carbonica totale di un’azienda. E sono anche le più difficili da misurare e ridurre.

Ma le cose stanno cambiando. Secondo il sondaggio PwC 2024, la percentuale di aziende che utilizza o sta testando strumenti di tracciamento della CO₂ è passata dal 27% al 51% in un solo anno. Settori ad alto impatto come servizi professionali (87%), aerospaziale e difesa (77%), chimica e metallurgia (69%) sono in prima linea.

La riduzione delle Scope 3 è oggi la priorità ESG numero uno per i dipartimenti di procurement nei prossimi tre anni.

Qui entrano in gioco gli strumenti smart: aiutano le aziende a raccogliere dati sulle emissioni direttamente dai fornitori, monitorarle per categoria o progetto, e confrontare i risultati tra fornitori. Soluzioni basate su AI possono segnalare fornitori ad alta emissione e suggerire alternative più green, trasformando i dati sulle emissioni da problema burocratico ad asset strategico.


3. Maggiore Controllo, Meno Spesa Fuori Controllo

La sostenibilità parte dalla visibilità. Senza una visione centralizzata di chi acquista cosa – e da chi – i team di procurement rischiano non conformità ESG, sforamenti di budget e danni reputazionali.

Per questo è essenziale ridurre la “spesa rogue”, ovvero non autorizzata. Secondo Statista (2024), il 41% dei leader del procurement indica l’eliminazione della spesa rogue come uno dei principali vantaggi dell’e-procurement, soprattutto per le categorie indirette (manutenzione, riparazioni, operations).

I sistemi smart integrano le policy ESG nei flussi di acquisto: filtrano fornitori non conformi, applicano liste di fornitori pre-approvati e segnalano automaticamente gli acquisti fuori dai criteri di sostenibilità.

Il risultato? Meno sprechi e una cultura d’acquisto responsabile, in cui ogni transazione contribuisce agli obiettivi ambientali e sociali.


4. Valorizzare Fornitori Locali e Diversificati

I piccoli fornitori locali e le imprese diverse sono spesso trascurati, ma fondamentali per una supply chain sostenibile e resiliente. Riducendo i tempi di consegna, supportano lo sviluppo locale e spesso hanno un’impronta carbonica più contenuta.

I dati lo confermano. Il report Amazon 2025 mostra che:

  • Il 61% delle organizzazioni privilegia fornitori con pratiche sostenibili
  • Il 46% preferisce acquisti da aziende locali
  • Il 44% si concentra su imprese certificate, piccole o appartenenti a minoranze

Tuttavia, la barriera principale rimane “la difficoltà nell’identificare fornitori qualificati ESG”.

Le piattaforme AI colmano questo gap: scandagliano registri pubblici, directory di sostenibilità e portali fornitori per trovare partner in linea con gli obiettivi ESG—risparmiando tempo, garantendo la conformità e ampliando il network di fornitura.

Chi investe in fornitori più piccoli e green è anche più flessibile durante le crisi, riduce le Scope 3 e migliora le performance ESG su più fronti.


5. Integrare la Sostenibilità in Ogni Relazione con i Fornitori

La sostenibilità non dovrebbe restare confinata ai report trimestrali: va integrata in ogni RFP, contratto e interazione con i fornitori.

Oggi, il 62% dei responsabili procurement e il 67% dei senior leader considerano gli acquisti sostenibili una priorità nei prossimi 1–2 anni (Amazon Business, 2025).

Ciò significa che le metriche ESG devono diventare parte integrante nella valutazione delle performance dei fornitori.

Le aziende leader già:

  • Includono punteggi ESG e certificazioni nei criteri di valutazione RFP
  • Richiedono dati su emissioni e conformità durante l’onboarding
  • Usano metriche di impatto totale (non solo costo totale) per orientare le decisioni

Gli strumenti di procurement si stanno evolvendo per supportare questa transizione: automatizzano le schede valutative dei fornitori, consolidano i dati ESG e allineano gli acquisti a framework come CSRD o GRI.

In sintesi: il procurement non è più solo efficienza nei costi, ma efficienza nell’impatto.


Mettere in Pratica la Strategia: La Tecnologia in Azione

Tradurre la strategia in azione richiede gli strumenti giusti. Vediamo come Soource supporta i team di procurement nel potenziare gli sforzi ESG senza aumentare la complessità.

Soource consente ai team di procurement di ampliare le iniziative ESG senza aumentare la complessità operativa.

Il motore di scouting basato sull’intelligenza artificiale di Soource facilita l’identificazione e il contatto con fornitori potenzialmente in linea con i tuoi obiettivi di sostenibilità. Grazie a workflow email automatizzati e personalizzabili, con Soource puoi richiedere direttamente ai fornitori informazioni chiave legate all’ESG, come ad esempio:

  • Certificazioni ambientali
  • Credenziali sociali e di diversità
  • Documentazione di conformità normativa

Le risposte vengono poi lette e analizzate automaticamente dal sistema, offrendo al tuo team una visione consolidata del profilo ESG di ciascun fornitore—senza necessità di follow-up manuali o inserimento dati.

Questo processo ti aiuta ad ampliare la base fornitori, raccogliere dati rilevanti per la conformità e monitorare i progressi ESG—risparmiando tempo e ottimizzando i costi.

Che tu stia lavorando per il reporting delle emissioni Scope 3, preparando una disclosure ESG o costruendo una supply chain più sostenibile, Soource offre al tuo team procurement la visibilità in tempo reale e l’agilità nei dati necessarie per passare dall’intenzione all’azione.

Con gli strumenti giusti, il procurement può andare oltre la semplice conformità e diventare motore di innovazione, valore per il brand e crescita a lungo termine.